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cabalismo 1 (sm.)
Il termine indica la mistica ebraica in tutte le sue possibili manifestazioni e soprattutto nelle varie correnti esoteriche di teosofia. Il cabalismo, attraverso l'interpretazione di numeri e caratteri, lettere e simboli, tentava di svelare l'unione mistica con Dio. Nacque in Provenza nel XII sec., trovando un terreno particolarmente fertile in Spagna, attorno al Libro dello Splendore (Sefer ha-zohar o semplicemente Zohar), scritto verso la fine del XIII sec. dallo spagnolo Mosé de León. Il cabalismo del medioevo spagnolo espresso nello Zohar, era articolato in un linguaggio simbolico, che spiegava i collegamenti occulti con il creato. Il più famoso cabalista è il tedesco Isaac Luria (1534-1572), che agì a Safed, in Galilea. Il cabalismo luriano, ha portato all'estremo l'aspetto cosmico dello Zohar; l'immutabile si contrae in sé lasciando così spazio al mondo nel momento della creazione. Il fine ultimo dell'uomo, diventa in tal modo quello della redenzione del mondo dal male e la ricongiunzione con la divinità ; questo è reso possibile con l'osservanza dei comandamenti e la preghiera.
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