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anemometro 1 (sm.)
Strumento atto a misurare la velocità del vento. L'irlandese Robertson costruì il primo anemometro a palette nel 1846. Gli anemometri possono essere di tipo meccanico o di tipo elettrico. Il primo è costituito da un sistema di più coppette che, per effetto del vento, fanno ruotare un asse collegato a uno strumento meccanico di misurazione (tachimetro o contagiri). L'anemometro elettrico è l'evoluzione tecnologica di quello meccanico ed è composto dallo stesso sistema di coppette o palette solidali a un asse; quest'ultimo però è collegato a un rotore che gira all'interno di una o più coppie di bobine (statore). Il rilevamento viene effettuato con un amperometro, la cui scala è opportunamente tarata in m/s, che ricava il numero dei giri misurando l'intensità della corrente indotta. I sistemi più moderni, molto più sofisticati, prevedono anche la rilevazione della direzione del vento e sono collegati a strumenti di registrazione, detti anemografi, che consentono di valutare anche altri parametri, come la velocità media o quella di raffica. Altri tipi molto perfezionati di anemometri sono costituiti da rilevatori di pressione statica e dinamica e vengono utilizzati come rilevatori di velocità per gli aeromobili.
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