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neopitagorismo 1 (sm.)
Indirizzo filosofico e religioso sviluppatosi in ambiente ellenistico nel II sec. a. C. e ad Alessandria e Roma nel I sec. a. C. Basato sulla dottrina pitagorica e influenzato dalle vicine religioni orientali, sviluppò una concezione della realtà configurata come dualismo tra il male e il bene, tra la carne e lo spirito, tra il mondo e Dio. La purificazione dell'anima era raggiunta attraverso pratiche ascetiche e l'uso mistico dei numeri. I principali esponenti furono Apollonio di Tiana (I sec. d. C.), Nicomaco di Gerasa, Moderato di Cadice e Numenio di Apamea (II sec.).
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